lunedì 25 novembre 2013

Domenica sì, domenica no


Sono per strada; davanti a me due anziane signore con la borsa della spesa.
Una dice all'altra in buon dialetto trentino: "A mi le me sa comode le boteghe daverte nei dì de festa..."*

L'apertura "delle botheghe nei dì de festa" è ormai da molto tempo oggetto di discussione.
Mi sono molto interessata a questo tema e fin'ora mi sono trovata davanti a 5 categorie di persone:

- lavoratori domenicali scazzati (nessuna parola avrebbe lasciato meglio intendere);
- lavoratori domenicali contenti per la paga maggiorata;
- consumatori crumiri durante la settimana che si avvalgono delle aperture domenicali;
- consumatori che le ritengono inopportune;
- consumatori che le ritengono inopportune, ma che si avvalgono delle aperture domenicali.

Prima di trarre delle conclusioni mi sono sforzata di capire le ragioni di ciascuna parte e proprio quando pensavo di essere arrivata al punto, due anziane signore mi stravolgono le idee. Non riesco proprio a capire:
cosa c'è di COMODO per due signore ANZIANE nell'apertura DOMENICALE degli alimentari?
A quanto pare i concetti del nuovo millennio "far girare l'economia" e "evoluzione del commercio" (sempre che di evoluzione si possa davvero parlare) sono già entrate a far parte della filosofia mentale di tutti, anche della vecchia generazione...

La mia conclusione momentanea?  No ghe sen.**

TRADUZIONI:
*Secondo me i negozi aperti la domenica sono comodi
** Non ci siamo

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